Ormai l’anno scolastico è finito e anche gli esami per quelli di terza e quarta…
Ho realizzato solo ora ciò che ho vissuto in questi due anni, ma soprattutto quest'anno.
Ci sono stati momenti bellissimi, accompagnati da quelli brutti e quelli impegnativi: non li rimpiango, perché mi hanno reso la ragazza che sono ora. Dei momenti belli mi rimarranno impressi i volti felici e sorridenti dei compagni e dei prof. e di tutto il personale scolastico, le risate, gli abbracci, gli sguardi pieni di felicità e gioia; dei momenti impegnativi mi rimarranno impresse le mille verifiche-interrogazioni e i lavori a gruppi che ci hanno fatto diventare una squadra e non una semplice scuola: sì, proprio così, siamo una squadra perché se uno perde perdono tutti, se uno vince vincono tutti, nessuno escluso. Poi ci sono i momenti brutti, quelli non scorderò mai, perché è grazie a quelli che ho capito tanto, ho capito che tipo di scuola frequento, che tipo di prof. ci sono: detto così potrà sembrare da leccac*** ma non è così, mi sono ripromessa che per scrivere questo articolo non avrei evitato di scrivere quei piccoli dettagli che potrebbero farmi passare per lecchina; i prof. sono tutti particolari, ognuno di loro ha un qualcosa che li rende unici.
“Forse un giorno faremo un tatuaggio, sbaglieremo facoltà, partiremo con in tasca un solo biglietto, avremo il bar di fiducia, i capelli blu, crederemo a chi ci farà del male, perché credere fa più bene, ci innamoreremo e aspetteremo, faremo il pompiere o l’architetto, magari il magistrato o il miglior parrucchiere del quartiere, il meccanico o l’idraulico, il professore di italiano o di laboratorio, viaggeremo o resteremo, scriveremo un libro, suoneremo il violino, il pianoforte, il violino o la batteria, ODIEREMO LA MATEMATICA e ameremo la filosofia oppure prenderemo un dottorato in statistica.
FAREMO, SAREMO e DIVENTEREMO.
Il presente, quanto il futuro, è nostro. È per noi. Siamo noi.
Però ci avete insegnato che non è scritto in pagella. Noi non siamo quel 10, o un 7, un 8 o un 5. Non saremo nemmeno il 18 all’università (per chi la farà) o il 30 o la lode. La nostra vita girerà intorno a numeri, ma noi non siamo, non saremo e non valiamo un numero.
Ci avete insegnato a credere in noi stessi fin dal primo giorno, ci avete insegnato a credere in quegli strumenti che ci sono stati dati in dono per affrontare il mondo, di scuotere il cuore della gente.
Ci avete insegnato ad accettare la caduta per poi spiccare il volo.”
Detto questo vorrei ringraziare tutti i prof. per tutti quei momenti e per i prossimi momenti da vivere a pieno, perché è così che si fa, si vivono tutti i momenti a pieno perché altrimenti non avrebbe senso vivere: vorrei ringraziare soprattutto quei prof. che per me sono stati davvero importanti e che mi hanno accompagnato e mi sono stati vicino nei momenti brutti; se state leggendo vi voglio dire “GRAZIE, GRAZIE PER AVERMI SUPPORTATO E DI ESSERMI STATI VICINO NEI MOMENTI BRUTTI, DI ESSERVI PRESI CURA DI ME QUANDO IO NON CE LA FACEVO A SCUOLA, GRAZIE DI ESSERVI PREOCCUPATI PER ME COME DEI VERI AMICI, VI VOGLIO E VI VORRÒ SEMPRE UN MONDO DI BENE”.
L’anno è finito e concludo dicendovi: godetevi tutti i momenti, belli o brutti, degli anni scolastici perché - se non lo farete - li rimpiangerete.
Giada Ballarin, classe 2ªE
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