In questi giorni stiamo invitando i nostri allievi, e non solo, ad arricchire il tempo a casa con attività che possono coinvolgere anche tutta la famiglia... Ecco una bella esperienza!
All’inizio di ogni mia ora di lezione è consuetudine ormai consolidata fare un giro di saluti ai miei studenti per osservarli, capire come stanno, intuirne i pensieri o eventuali preoccupazioni, e a volte anche per vedere…se sono svegli oppure no!
Ho sempre pensato che questi momenti fossero importanti tanto quanto l’ora di lezione vera e propria perché i ragazzi hanno la possibilità di sentirsi davvero al centro, ascoltati e compresi nelle loro richieste e nelle loro individualità, imparando al tempo stesso a stare insieme e ad ascoltarsi in un clima positivo e sereno.
In questo periodo difficile di didattica a distanza ritengo che questi minuti siano ancora più preziosi e ben spesi perché è necessario riuscire a mantenere quel legame e quel rapporto di fiducia che si è costruito nei mesi di scuola precedenti.
Proprio l’altro giorno, mentre si parlava di come viene vissuto questo periodo di “reclusione domestica forzata” dai ragazzi, è venuto fuori che uno di loro al pomeriggio ha l’abitudine di prepararsi un bel frullato.
Così, da bravo (e sadico) insegnante di italiano ho chiesto al goloso studente di esporre con un registro medio (argomento svolto a lezione qualche mese fa, ma che torna sempre utile) il procedimento per preparare il frullato: Tommaso ha spiegato la ricetta, il tempo di preparazione, lo strumento utilizzato.
Sarà stata l’ora prossima a mezzogiorno o la sua esposizione così convincente e ricca di dettagli, fatto sta che i suoi compagni sono rimasti incuriositi da questa abitudine così semplice e al tempo stesso piacevole: qualcuno ha consigliato altri abbinamenti di frutta, qualcuno ha detto che “lui aggiunge lo yogurt alla stracciatella per dare quel tocco in più”, altri sono andati in cucina per controllare di essere felici proprietari di un frullatore.
La mia proposta è stata quella di darci appuntamento nel pomeriggio, ognuno a casa sua, per prepararci un bel frullato, condividendolo ovviamente con i genitori presenti a casa, con un fratello o una sorella, con i nonni.
Per un attimo, mentre attendevo le loro mail con le loro foto del frullato in allegato, me li sono immaginati uno per uno, intenti in cucina a frullare qualsiasi cosa potesse avere un aspetto commestibile, e mi sono sentito vicino a loro.
Il C.F.P. "don Bosco" declina ogni responsabilità per eventuali disastri causati dai vostri figli durante la preparazione del frullato! ;-)
Prof. Fabio Grasso
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