6 e 7 marzo 2018: due giornate che rimarranno nella mente e nel cuore dei nostri giovani delle classi seconde.
La proposta è stata bella e intensa: un pomeriggio di ritiro a Caorle, presso il Soggiorno Marino “don Bosco”, e una giornata a Jesolo, per partecipare alla Festa delle Scuole, organizzata dal Movimento Giovanile Salesiano Triveneto.
Guarda le foto dell’esperienza vissuta a Caorle!
Chi ha partecipato è rimasto entusiasta, per l’esperienza proposta e per il clima che si è creato. Ma diamo la parola ad alcuni di loro!
Pietro Gusso (classe 2D): «Durante queste giornate a Caorle e a Jesolo mi sono divertito a stare con gli altri. Durante il pomeriggio a Caorle ci siamo organizzati in gruppetti per giocare, chi a calcio, chi a basket; la sera, poi, abbiamo giocato insieme (una specie di nascondino nel quale uno di noi, per classe, si nascondeva e la classe doveva trovarlo). Il giorno dopo, a Jesolo, abbiamo incontrato un exgiocatore di pallavolo, Giacomo Sintini. L’incontro è stato interessante, abbiamo ascoltato la sua storia e come ha affrontato le sue difficoltà…è stato bello! Dopo pranzo, in spiaggia, molti di noi hanno partecipato ai tornei di calcio, pallavolo, schiaccia 4. In conclusione, penso rifarei questa esperienza e la consiglierei assolutamente.»
Thomas Barbon (classe 2E): «È stata una bellissima esperienza, per fare nuove amicizie, per confrontarcie per stare insieme e condividere le proprie emozioni, anche con altre persone, senza dimenticare il divertimento; ci sono stati anche dei piccoli momenti formativi di riflessione sulle difficoltà che si potrebbero incontrare nella vita. Nel pomeriggio quattro ragazzi che animano e frequentano l’oratorio don Bosco ci hanno proposto una scenetta molto particolare con un significato profondo: venivano presentati 3 leoni, uno anziano, uno ammalato e uno giovane ma troppo piccolo per fare la prova di forza che gli era stata chiesta, ovvero scalare la montagna che avevano di fronte per riuscire a diventare un capo. Però tutti e tre si ritirarono dalla sfida. Tutti nella vita incontrano delle difficoltà: i tre leoni hanno avuto una stessa difficoltà, ma hanno reagito in maniera diversa, come accade a noi nella vita di ogni giorno. Successivamente, divisi per gruppi, abbiamo assistito a quattro momenti di formazione diversi che potevano rappresentare le nostre difficoltà, spostandosi in quattro diverse stanze organizzate apposta per noi, quattro scene in cui provavi emozioni diverse e per riflettere per fare delle scelte. I momenti erano rappresentati da oggetti e da una lettura: ci sono momenti in cui cadi, ma devi imparare a rialzarti; il costruire la tua strada; l’essere manipolato dagli altri; la scelta grande che fai della tua vita. Il giorno seguente abbiamo avuto la bellissima testimonianza del pallavolista Giacomo Sintini: la malattia è stata per lui una bruttissima caduta, ma ci ha detto che nella vita bisogna avere forza e coraggio, dirsi che la vita non finisce lì, che è necessario rialzarsi.Un’esperienza bella che se mi dovesse capitare di nuovo la rifarei.»
Lisa Visentin (classe 2A): «Durante questa esperienza con tutte le classi seconde abbiamo passato delle ore insieme con lo scopo di conoscerci meglio e apprezzare le piccole cose. I momenti che ci sono piaciuti di più sono stati le ore di gioco, non solo per il semplice motivo di giocare e divertirsi, ma perché sono stati giochi di gruppo dove ognuno di noi doveva mettere qualcosa di suo ed eventualmente aiutare il proprio compagno nelle difficoltà. Un’altra cosa che ci ha colpito in quella giornata è stato quando i professori hanno raccontato una piccola difficoltà che hanno dovuto affrontare nella loro vita: siamo stati colpiti dal loro racconto, perché ci hanno dimostrato che aprirsi e confidarsi con una o più persone non è una cosa da poco e soprattutto che non c’è niente da vergognarsi, capendo che siamo noi gli unici che possiamo scegliere come vivere la nostra vita e di non farci condizionare dai pregiudizi e dalle aspettative che le altre persone hanno su di te, scegliendo cosa ti rende più felice e vivere ogni singolo momento della giornata. È stato bello pregare insieme per chiudere e affrontare la giornata sentendoci per una volta tutti uguali senza pregiudizi altrui. La giornata trascorsa a Jesolo è stata molto interessante dal punto di vista personale, perché l’argomento trattato ha colpito – in modi differenti – ognuno di noi. La cosa bella è stataconoscere e socializzare con ragazzi di altre scuole che venivano da tutto il Veneto. Ci ha colpito molto il racconto di vita di Giacomo “Jack” Sintini, un pallavolista 3 volte campione italiano che ha avuto una meravigliosa carriera fino ad arrivare ad un tragico giorno in cui doveva scegliere se continuare la pallavolo o morire. Gli era stato diagnosticato un tumore. Adesso fortunatamente è tra noi. La cosa che ci ha colpito è stata la forza con cui è andato avanti, l’umiltà che ha dopo la sua grande carriera. Ci ha insegnato a essere sempre positivi e che non bisogna mai arrendersi perché, se lotti e fai il massimo, prima o poi verrai premiato. Con questa opportunità abbiamo incontrato persone e imparato cose nuove: tutti nella vita avranno difficoltà ma se le si affronta insieme si possono superare. Per noi queste esperienze sono importanti sia personalmente che come classe perché ti fanno riflettere molto sul modo di approcciarsi con se stessi, con gli amici, i compagni di classe, i professori, con le persone in generale.»
Omi Paul (classe 2C): «L’uscita è stata molto divertente in quanto sono riuscito a relazionarmi con alcuni compagni di classe con cui non mi sarei mai aspettato di divertirmi tanto insieme. Inoltre, ho conosciuto ragazzi di altre classi che erano lì, grazie ai vari giochi e attività di gruppo proposte dai nostri insegnanti. Questa esperienza mi ha anche fatto riflettere su quanto sia importante la vita e a quanto ci si deve impegnare per costruirla pezzo per pezzo; grazie poi alle parole di Giacomo Sintini ho capito che non si deve mai gettare la spugna per le brutte situazioni che si possono incontrare nella vita, ma reagire con tutta la tua forza di volontà. Io questa esperienza personalmente la rifarei anche il prossimo anno perchémi sono divertito un sacco.»
Emanuele Righi (classe 2F): «Nel pomeriggio di Caorle mi hanno colpito molto le attività organizzate dai professori, sia nella spiegazione delle varie storie del momento formativo, sia nella parte dei giochi veri e propri. Anche la giornata a Jesolo mi è piaciuta molto, in particolare quando un intrattenitore molto simpatico ci ha fatto ridere un po’ con canzoni e barzellette. Dopodiché è arrivato il giocatore di pallavolo che con la sua storia ci ha fatto riflettere su quanto noi siamo fortunati ad essere in buona salute, giovani e pieni di possibilità nella vita. Mi è piaciuto molto il clima che si è creato con la classe perché così rafforziamo i nostri legami. Queste esperienze, secondo me, sono molto importanti per riflettere ma anche per passare due giorni di spensieratezza divertendosi insieme.»
Davide Trevisan (classe 2B): «Nei due giorni di ritiro mi sono divertito in tutto quello che abbiamo fatto, soprattutto nelle attività di gruppo per classi miste. A Jesolo è stato speciale, uno spettacolo pieno di emozioni con un fenomeno dello sport che ci ribadiva di non mollare mai in tutto ciò che facciamo, neanche per un secondo, proprio per fare tutto al meglio e prepararsi per il domani. Il pomeriggio mi è piaciuto un sacco perché ho fatto amicizia con tante persone, ma – a parte quello – mi è piaciuto per il semplice fatto che noi allievi abbiamo giocato e riso insieme ai professori.»
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