Durante le vacanze ho ascoltato un intervento del prof. Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, nel quale sosteneva che noi “usiamo le mani per accedere ai pensieri” citando il prof Penfield, un neurochirurgo del 1900 e mostrando alcune immagini che poi ho ricercato.
Questa è una raffigurazione umoristica dell’homunculus corticale di Penfield per spiegare a quali parte del corpo sono connesse sia l’area motoria del cervello, responsabile di impartire comandi che innescano i movimenti, che quella sensoriale adibita invece all’elaborazione dei sentimenti. Ciò che mi ha subito colpito è la considerevole porzione in cui sono coinvolte la cinque dita e il palmo delle mani, tenuto conto che l’area motoria e quella sensoriale occupano un terzo e un quarto dell’intero cervello.
Ogni giorno noi compiamo azioni di tutti i tipi grazie alle mani dal tenere in mano qualcosa, all’afferrarla, allo stringerla, all’annodarla, al girarla … ed è sempre per mezzo delle nostre dita che quotidianamente riusciamo ad eseguire qualsiasi tipo di movimento complesso e che spesso richiede alta precisione. Quindi le cinque dita e i palmi delle mani sono organi molto sofisticati e, anche se ricoprono soltanto una piccola parte dell’intera superficie del nostro corpo, tuttavia per controllarli viene impegnato addirittura un terzo della nostra regione cerebrale, incluse l’area motoria e quella sensoriale.
Sappiamo poi che la mano destra è strettamente collegata all’emisfero cerebrale sinistro che è responsabile del pensiero razionale e logico (linguaggio e calcolo) mentre quella sinistra è connessa all’emisfero destro del cervello legato alle immagini e all’arte quindi alla creatività (ecco perché molti e grandi artisti sono mancini). Non dimentichiamo che il nostro cervello è anche in grado di ricevere stimoli dalle varie parti del nostro corpo e di trasformarle in sollecitazioni (wow, riusciamo a stimolare un’ampia area del cervello semplicemente usando le nostre dita!). Mano e cervello sono dunque un unicuum inscindibile perciò chi ha una buona manualità non è un “maneggione” ma un “raffinato” che sa sempre mettere insieme azione e pensiero.
E’ appena iniziato il nuovo anno e a voi ragazze e ragazzi che state frequentando il nostro Centro di formazione professionale salesiano e che per molte ore siete impegnate/i in svariate attività manuali, non solo in laboratorio ma anche in classe (scrivere, disegnare, digitare sulla tastiera …), auguro di avere sempre consapevolezza del potente strumento che possedete anzi, come sostiene il filosofo Aristotele, sappiate che …”A colui che è in grado di impadronirsi del maggior numero di tecniche la natura ha dato, con la mano, lo strumento in grado in grado di utilizzare il più gran numero di altri strumenti… ”.
Usate sempre e bene le vostre mani per salutare, per presentarvi, per costruire e realizzare qualcosa di grandioso!
Prof.ssa Jolanda Nardiotti
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