Buongiorno per le classi prime di martedì 12 gennaio 2021.
Sapete cos'è quest'oggetto nella foto?
Se non lo sapete ve lo dico io: questo è un seme, più precisamente è un seme di girasole, che racchiude l’anima di quello che potrebbe un giorno essere un girasole.
In questo momento è solo un seme, e per adesso è un girasole solo nei miei sogni.
Il tema della settimana è proprio “sognare”; sognare di crescere un girasole è certamente qualcosa di bello, perché è qualcosa che crea vita, e qualcosa che dà vita è sempre qualcosa di bello. Ma sognare può voler dire fantasticare oppure aspirare a qualcosa, e sapete bene che non è la stessa cosa: posso lasciare il seme sulla scrivania fantasticando su cosa sarebbe potuto diventare, oppure posso aspirare a farlo davvero diventare un girasole.
Se decido di farlo crescere dovrò piantarlo nel periodo giusto, curarlo, innaffiarlo, avere cura di tenerlo in un ambiente caldo ed esposto al sole, travasarlo in un vaso più grande quando le sue radici avranno bisogno di più spazio, tenerlo d’occhio e magari piantare un paletto se il fusto dovesse avere bisogno di un sostegno...in pratica dovrò sporcarmi le mani per lavorarci, mettendole nella terra. Dovrò prestargli le mie attenzioni e dovrò in qualche modo volergli bene, che significa volere il suo bene e non quello che può far piacere solo a me: non posso certo sognarmi di farlo diventare un papavero, perché non avrò risultati.
Per quanto riguarda il seme in sè, esso può sognare di diventare un girasole, ma deve lasciarsi aiutare, deve rinunciare a se stesso, alla vita di seme, e magari fare fatica, per crescere e diventare qualcosa di bello.
Noi nella nostra vita dobbiamo ricordare questo: dobbiamo sognare qualcosa di bello, qualcosa che ci riempia la vita, qualcosa che ci riempia di vita, ma 1) deve essere realizzabile, 2) dobbiamo darci da fare, avere cura del nostro sogno e lavorarci, e 3) dobbiamo essere disposti a volte anche a chiedere aiuto e a lasciarci aiutare, curare e voler bene, come il seme.
Tutto questo è ben sintetizzato nel logo che è stato scelto quest’anno dalle scuole salesiane: c’è scritto “#Live the dream”, vivi il sogno. Non sognare semplicemente, ma vivilo il sogno, vivi.
Voi ragazzi siete proprio il frutto di un sogno, il sogno di don Bosco, e lo state vivendo. Don Bosco una notte ha fatto il famoso sogno dei 9 anni di cui avete già sentito parlare, ma dopo essersi svegliato non l'ha abbandonato e dimenticato. Magari non l'ha capito subito, ma non l'ha messo da parte per paura di fallire, ha continuato a sognare, ha lottato e lavorato e ha sognato anche il futuro di tutti voi, non solo quello dei ragazzi che ha conosciuto direttamente.
Voi forse state cominciando a sentire che qualcuno vi ha sognato, che don Bosco si sta prendendo cura di voi anche attraverso le persone che incontrate in questa scuola, e il mio augurio è che possiate anche voi scegliere un bel sogno, un seme da custodire e far germogliare, qualcosa di bello per voi e per le persone a cui tenete, e che magari grazie a questa cura che state ricevendo possiate anche voi cominciare a prendervi cura degli altri.
I sogni si costruiscono uno sopra l’altro cominciando dalle cose semplici: tutti i giorni possiamo sognare qualcosa, anche qualcosa di molto piccolo, che possa arricchire profondamente noi e gli altri.
Prof. Rachele Ceroni
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