Martedì 26 giugno, per l’intera giornata lavorativa, il nostro gruppo formatori è stato impegnato in uncorso di formazione sul Digital Storytelling per la didattica laboratoriale, accompagnati da un insegnante molto preparato e in grado di coinvolgerci e appassionarci al tema: Matteo Adamoli.
Lo storytelling è una metodologia di comunicazione che permette di raccontare contenuti e informazioni attraverso uno strumento emozionale. Ogni giorno siamo immersi in tante “situazioni”: per entrare in relazione con qualcuno usiamo la tecnica della narrazione (ci raccontiamo qualcosa). Anche nei momenti in cui siamo soli, ci relazioniamo con una serie di dispositivi narrativi: lettura di un libro, ascolto di una canzone, visione di un film, …
Le storie sono lo “strumento” per trasmettere la conoscenza in modo più coinvolgente ed emozionale: uno dei nostri obiettivi – come formatori – è di applicare la pedagogia narrativa alla didattica. Si vuole, quindi, proporre un percorso di co-costruzione del sapere.
Ci è stata proposta, inizialmente, la visione del video “Cambiare i paradigmi dell’educazione” di Ken Robinson, in cui si parla del pensiero divergente e della necessità di ripensare il sistema scolastico (cambiamento della didattica da frontale a laboratoriale), con una visione verso i giovani che abbiamo di fronte ogni giorno.
Cosa insegniamo ai nostri allievi? Cosa trasmettiamo ai nostri giovani? Con la consapevolezza che la società in cui viviamo cambia continuamente, la questione da porre non è solo essere competenti nel mondo: c’è anche una questione che riguarda i valori, la cittadinanza, le competenze trasversali.
La sfida è di allargare lo sguardo, ponendosi delle sfide verso i nostri giovani. Con l’introduzione delle nuove tecnologie, le metodologie didattiche che possono rispondere a queste esigenze sono quelle “estetiche”, che coinvolgono i sensi, poiché vanno a lavorare nelle menti dei giovani che, ad oggi, sono condizionate dalle nuove tecnologie. Come faccio ad entrare in relazione educativa e pedagogica con i nostri giovani? Come faccio ad essere coinvolgente, dal punto di vista formativo, nei confronti dei nostri giovani? Il Digital Storytelling risponde all’esigenza di coinvolgere emotivamente gli allievi.
Il coinvolgimento e l’immedesimazione portano ad una connessione emotiva. Si tratta di un coinvolgimento emotivo: avviene – in ambito didattico – una traccia significativa. Noi come formatori abbiamo il compito di diventare un po’ come degli artisti, per cercare di coinvolgere emotivamente i nostri giovani.
Le storie nutrono la nostra immaginazione, rinsaldano i comportamenti morali, ci permettono di vivere in mondi sicuri nei quali possiamo fare pratica, sono il collante della vita sociale umana, definiscono i gruppi e li rendono saldamente uniti. Una storia, per essere efficace a livello comunicativo, deve avere un contenuto, una relazione ed essere emozionante.
Per creare una storia è necessario definire gli obiettivi, capire il messaggio che vuoi comunicare, sapere a chi ti rivolgi, sapendo che una storia (con una struttura parabolica) è formata da 3 parti fondamentali:
Ci siamo divisi in gruppi di lavoro per settore professionale o area disciplinare e abbiamo creato alcune storie legate ad argomenti specifici e utili per l’attività didattica.
Ci siamo appoggiati a due strumenti multimediali: Sutori (per la creazione della storia attraverso una presentazione con timeline) e Adobe Spark Video (per la realizzazione del video che riprende la storia).
La proposta è stata molto interessante, i gruppi hanno creato delle storie coinvolgenti e utili per l’attività didattica del prossimo anno formativo.
prof. Alessandro Ferro - animatore digitale
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