La festa di inizio anno (o Festa dell’Accoglienza) è un’occasione speciale per allievi, formatori e famiglie, perché permette di creare quel clima di famiglia che desideriamo coltivare per tutto l’anno formativo: questo clima di famiglia è fondamentale per il percorso dei nostri giovani, perché contribuisce allacrescita del singolo e delle classi.
Ecco le parole del nostro Direttore, don Massimo Zagato, nell’omelia della Santa Messa celebrata in Duomo:
“La Festa degli arcangeli ci parla di movimento: c’è chi sale e c’è chi scende. C’è una guerra in cielo tra il bene e il male, ci sono gli angeli che combattono. Il Diavolo, l’angelo cattivo, a motivo del suo no all’amicizia con Dio viene scaraventato sulla terra. Anche nel vangelo si parla di angeli: Gesù dice a Nicodemo che vedrà il cielo aperto e gli angeli del Paradiso volare, ma questo accadrà solo dopo la morte e resurrezione. Anche Gesù deve passare per la sua lotta per vincere il male. Anche noi nella nostra vita viviamo lo stesso movimento: saliamo e scendiamo. Le nostre scelte, i nostri Sì e No che diciamo ci fanno saliere o scendere. Salire verso il bene e la libertà e scendere verso il male e la dipendenza. Anche noi combattiamo la nostra lotta quotidiana tra il nostro desiderio di fare il bene e la mancanza di volontà nel compierlo. A scuola, in casa, tra gli amici, nei nostri divertimenti: in ogni istante della vita siamo chiamati a scegliere chi seguire e da che parte stare. Dobbiamo ammettere che non è facile vivere all’altezza del bene, ma è estremamente bello e liberante. Quanto bello è sperimentare lo splendore della libertà, del non vergognarsi delle cose che si sono fatte, del non avere rimpianti e rimorsi per il male compiuto. Fare il male è facile, basta un attimo, vivere nel bene costa molta fatica ma la gioia che si prova non ha paragoni. Noi viviamo un continuo sbalzo nella nostra vita: saliamo e scendiamo. La festa di oggi ci suggerisce due aiuti per combattere la buona battaglia del bene. Il primo aiuto è la presenza degli angeli: ciascuno di noi ne ha uno. Esso si manifesta nella nostra coscienza suggerendoci che cosa fare e come comportarsi di fronte alle azioni di ogni giorno. Ascoltare il nostro angelo custode, affidarsi al giudizio della coscienza è la prima via per imparare a vincere contro i nostri istinti e voglie che spesso ci portano su vie non tanto buone. Il secondo aiuto ci viene dal Signore: il suo modo di vivere e di amare ci insegnano che la vita vera la si trova solo nel dono di sé. Chi si risparmia nell’amore vive a metà. E ce lo ha insegnato dandoci l’esempio: si è offerto al posto nostro, ha amato per primo, non ha aspettato, non ha pensato prima a sé. Papa Francesco ha incontrato questa settimana un gruppo di giovani e, parlando a loro, ha detto: “Non cedete alla tentazione di concentrarvi su voi stessi, guardandovi la pancia, alla tentazione di diventare egoisti o superficiali davanti al dolore, alle difficoltà o al successo passeggero. Andiamo controcorrente rispetto a questo individualismo che isola, che ci fa diventare egocentrici, che ci fa diventare vanitosi, preoccupati solamente dell’immagine e del proprio benessere, preoccupati dell’immagine, di come apparire”. Il tema formativo di questo anno ci invita a vivere la vita come una missione, a fuggire non solamente il male ma soprattutto la mediocrità, la banalità, la noia. Chi si vive in diretta, chi spende la propria vita per raggiungere degli obiettivi alti, chi non si accontenta di poco, chi si offre per il bene dagli altri, trova gusto e senso a quello che fa. Chi si vive secondo questa misura non si annoia, non ha tempo da perdere e il suo cuore si allarga, diventa bello, grande, trasparente, capace di voler bene. Chi vive solamente per sé, per i propri interessi, chi si chiude davanti ad un display, chi si lascia prendere con facilità dalle canne o da altro, prima o poi si ritrova vuoto e schiavo. Chiediamo ai nostri angeli che vengano a risvegliare la nostra coscienza, perché ci tengano una mano sulla testa, affinché nessuno si perda. Allo stesso tempo chiediamogli la forza di metterci al servizio per la vita degli altri. Tutti voi ce la potete fare, nessuno di voi è di serie B, e nessuno di voi è cattivo, tutti voi avete doti e doni da mettere in azione,tutti voi avete un cuore e un’anima da nutrire e far crescere, non lasciatela morire di fame e non avvelenatela. Molti ragazzi facendo così alla scuola di don Bosco hanno fatto della loro vita un qualcosa di grande: anche voi potete essere parte di questa bella storia. A voi la scelta: da che parte stai?“
E i nostri allievi come hanno vissuto questa festa? Ecco alcune esperienze…
Andrea Rinaldi (1C): “Questa è stata la prima volta che partecipavo alla festa di inizio anno al C.F.P. “don Bosco”. Secondo me questa festa è organizzata molto bene, i giochi, i tornei, la Santa Messa e tutto il resto. La Santa Messa non è noiosa, anzi, io mi sono divertito a cantare insieme a tutti gli altri. Mi piace molto l’idea dei tornei perché sono tanti gli sport che si fanno. Infine la compagnia: credo sia la cosa più bella di tutta la festa. In poche parole mi sono divertito moltissimo e mi è piaciuto un sacco partecipare al torneo con i miei compagni. Una festa davvero meravigliosa.“
Massimiliano Carrer (2E): “Secondo me la festa di inizio anno è un momento molto importante per tutte le classi, ma soprattutto per le prime che hanno appena iniziato la scuola, perché è un’occasione per rafforzare l’amicizia e divertirsi con i nuovi compagni di classe, come ho fatto io l’anno scorso. Il momento della giornata che mi è piaciuto di più è stato quando tutte le classi si sono ritrovate intorno al proprio tavolo per mangiare, perché così abbiamo potuto parlare tra noi compagni e genitori, ma anche con i vari professori. Concludo ringraziando tutti perché è stata una giornata davvero fantastica e mi sono divertito molto con i vari giochi che sono stati proposti.”
Tommaso Buso (2F): “Nella giornata della Festa di inizio anno mi sono piaciuti i tornei che sono stati organizzati, poi è stato bello mangiare in compagnia dei miei amici e i loro genitori”.
Christian Pasquon (3A): “Di solito le mie giornate di sabato le passo a casa, perché non c’è scuola: ma sabato 29 ho passato una bella giornata di festa a scuola. Tra le tante cose che ho fatto, ciò che mi è piaciuto di più è stato leggere in chiesa, perché è stata una cosa che mi sentivo di fare. Mi sono divertito!”
Ibrahim Amrani (3A): “Mi è piaciuta la festa, mi sono divertito, ed è stato bello condividere questo momento con i miei compagni di classe.”
Guarda le foto della Festa di inizio anno 2018!
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